#BrandToBE con Vincenzo Cosenza di BUZZOOLE

VINCENZO COSENZA, Chief Marketing Officer, BUZZOOLE

BUZZOOLE è la piattaforma tecnologica di influencer marketing che unisce oltre 200.000 influencer di qualsiasi ambito verticale, con livelli di competenza e di reach più o meno elevati, e li mette a disposizione delle imprese attraverso diversi servizi.

 
 
 
 

Durante la quarantena avete lanciato la campagna #IoLoFaccioACasa. Di cosa si è tratta? Cosa, di quanto realizzato per questo progetto, può essere utile durante la ripartenza?

È un’iniziativa inclusiva e solidale attraverso la quale abbiamo chiesto ad un nutrito gruppo di influencer di creare contenuti utili e di intrattenimento al fine di contribuire ad alleggerire l’isolamento forzato degli italiani. Nei fatti un vero e proprio palinsesto di attività quotidiane di varia natura. Ora è online la seconda fase #IoTiDicoGrazie in cui gli influencer ringraziano medici e operatori socio sanitari per il proprio lavoro. Di questa esperienza penso rimarrà un maggior legame tra gli influencer che più si sono messi in gioco e le proprie comunità. Inoltre, le sperimentazioni di formati di questi giorni potrebbero dar luogo a nuove modalità di coinvolgimento.

Il congelamento degli investimenti pubblicitari registrato nelle scorse settimane ha cambiato lo storytelling degli influencer che sono diventati sempre più intrattenitori per tener accese le proprie community. Questa attività come può diventare utile, nei, prossimi mesi, alle aziende? 

Io credo che stia cambiando proprio la percezione del ruolo degli influencer. Da semplici intrattenitori a persone capaci di avere un impatto anche sociale. Insomma, l’influenza può essere usata anche per attività benefiche come hanno dimostrato sia le iniziative dei personaggi più noti che quelle dei più piccoli, che hanno raccolto fondi per le comunità
locali. Così come le aziende stanno differenziandosi attraverso la comunicazione del proprio ‘purpose’ anche gli influencer inizieranno a farlo.

Perché molti analisti individuano in Tik Tok il punto d’incontro tra l’influencer marketing e il branded entertainment? 

Probabilmente perché TikTok è il primo social medium performativo, in cui la performance è fondamentale per ottenere visibilità. In questo gli influencer sono più bravi dei brand, che infatti sono molto più cauti quando si tratta di aprire un proprio account. Insomma, per loro è meno rischioso affidarsi ad un TikToker esperto, opportunamente guidato, che col suo stile peculiare può riuscire a trasmettere messaggi ‘branded’ al suo pubblico.

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